Oracolo delle crepe
[EN] The Oracle of Cracks proposes targeted suggestions through almost invisible details of the urban context and a collection of archetypal tales.
It does not offer an answer but a stimulus capable of setting in motion a creative and inspirational process.
During the EX.PLORA workshop, leaded by Caterina Moroni in the context of “EX.Progettare l’abbandono” project, with a group of citizens of all ages we detected the “wrinkles” of Piazza del Mercato in Terni, signs of aging that speak to us of the past and suggest the future of a person as well as a place.
We have faithfully reproduced them on paper and joined together to create a new story, one of many possible.
In a second exploration, children and adults together, we photographed the details present in the square: visions that tell a way of being, perceptible only to those who look carefully, only to those who dare to walk slowly in this abandoned area of the city.
To every detail we have combined a fairy tale. The simple language of the fairy tale is accessible at all levels and with multiple degrees of depth: the fairy tales we have collected speak of the human being and the depths of everyone and can open doors to facilitate the process of growth and change. The same change that we wish for this area of the city.
The human being, the citizen, and the city are intimately connected.
[IT] L’oracolo delle crepe propone suggestioni mirate attraverso dettagli quasi invisibili del tessuto urbano ed una raccolta di favole archetipiche.
Non offre una risposta ma uno stimolo in grado di mettere in moto un processo creativo e ispirazionale.
Durante il laboratorio EX.PLORA, nel contesto del progetto EX.Progettare l’abbandono, con un gruppo di cittadine e cittadini di tutte le età, abbiamo rilevato le “rughe” di Piazza del Mercato a Terni, segni del tempo che a ben vedere ci parlano del passato e lasciano intuire il futuro di una persona così come di un luogo.
Le abbiamo riportate fedelmente su carta e congiunte tra loro a creare una nuova storia, una delle tante possibili.
In una seconda esplorazione, bambini e adulti insieme, abbiamo fotografato dei dettagli presenti nella piazza: visioni che raccontano un modo di essere, percepibili solo a chi guarda attentamente, solo a chi si azzarda a camminare lentamente in questa zona abbandonata della città.
Ad ogni dettaglio abbiamo abbinato una fiaba. Il linguaggio semplice della fiaba è accessibile a tutti i livelli e con molteplici gradi di approfondimento: le fiabe che abbiamo raccolto parlano dell’essere umano e al profondo di ognuno e possono aprire porte per facilitare il processo di crescita e cambiamento. Lo stesso cambiamento che in molti si augurano per questa zona della città.
L’essere umano, il cittadino, e la città che abita sono intimamente collegati.